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STEFANO INVERNIZZI

STEFANO INVERNIZZI

PREMIO SPECIALE MUSEO CA' LA GHIRONDA PREMIO MARCHIONNI 2023
dal 22 ottobre al 12 novembre 2023

STEFANO INVERNIZZI - PREMIO SPECIALE MUSEO CA' LA GHIRONDA - PREMIO MARCHIONNI 2023

Dal 22 ottobre al 12 novembre 2023 presso lo Spazio-Atelier di Ca' la Ghironda-ModernArtMuseum.

Inaugurazione domenica 22 ottobre - Ore 16.00 3

Nello Spazio Atelier del Museo di Ca' la Ghironda si inaugura il 22 ottobre, in concomitanza con l’esposizione del Premio Marchionni 2023, l’esposizione di Stefano INVERNIZZI vincitore del Premio Speciale dell’edizione 2023 del Premio Marchionni .

La scelta dell’autore nasce dall’indicazione, della Direzione artistica del Museo Magmma, da parte di Maria Luisa Martani e Laura Martinelli del Museo di Ca' la Ghirionda.

Stefano Invernizzi nasce nel 1983 e cresciuto in una piccola città, inizia ben presto a sentirsi stretto nella realtà di provincia e in una scuola che non gli permette di coltivare le sue passioni.
Così, conclusi gli studi non ancora maggiorenne, decide di dedicarsi completamente alla musica e di lavorare per realizzare il suo sogno, quello di calcare i palchi più importanti d’Italia.
I primi soldi guadagnati vengono investiti in questa direzione.
Scrive, suona, compone e, con il suo gruppo, Le Moire, arriva a pubblicare tre album in studio, l’ultimo dei quali raccoglie i favori della critica e apre le porte di diversi locali indie rock.
La musica, però, non è l’unica arte che lo accompagna: pittura e scultura lo appassionano altrettanto. Dal 2010 al 2012 frequenta un corso di scultura all’Accademia di Belle Arti di Vercelli e inizia ad esporre i suoi primi dipinti.
Poi nel 2016 la scelta di dedicarsi solo alla pittura che anno dopo anno, sempre più prepotentemente, aveva invocato uno spazio tutto suo.
Creare è per Stefano un’esigenza narrativa, che nasce dalla necessità di liberare i pensieri e decifrare la vita.

“La retrospettiva dell’oggetto nella sua trasformazione in soggetto centrale di un mondo fatto di macro apparenza e disattenzione verso il dettaglio trova, in queste opere, chiara evidenza nella contrapposizione tra essere umano e oggetti di uso comune. Ingigantire il prodotto, naturale o tecnologico, rende il dettaglio tangibile e pone l’intelletto di fronte all’evidenza di domande senza risposta. La psicologia sociale ci conduce verso l’accettazione di avere una necessità: l’interazione con il micro senza il quale l’uomo, per quanto intellettualmente preparato, non potrebbe, in definitiva, dar sfogo alla sua essenza. Il taglio fotografico delle opere e l’impressione dell’ottica sullo zoom ci porta in un mondo fantastico dove vivere equivale a produrre qualcosa che vada oltre la prima, e superficiale, visione del contesto in cui siamo inseriti. In definitiva: guardare e osservare sono rappresentativi proprio del macro rispetto al micro. Non dimentichiamoci chi siamo e non dimentichiamo tutte le piccole cose che ci hanno permesso di costruire la persona, soggettiva, capace di percorrere la strada prescelta.“

 

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