Museo
EDI BRANCOLINI

EDI BRANCOLINI

Il Classico Contemporaneo
dal 27 dicembre 2014 al 1 febbraio 2015

Edi Brancolini - Il Classico Contemoraneo

Dal 27 Dicembre 2014 al 2 Febbraio 2015 presso la Sala dei Contemporanei di Ca' la Ghironda - ModernArtMuseum.

Inaugurazione Venerdì 26 Dicembre 2014 - Ore 17.00

A cura di Francesco Martani

 

[...] E’ un classico nell’attuale contemporaneo, che sfida la cultura accademica per rimanere aderente alla classicità più classica, in una cultura ed in un nuovo attuale costume di vita che invoglia ad amare la stessa, esprimendosi attraverso continui saggi, sugli eventi del senso attuale della vita.
I suoi soggetti, anche se a volte trovano riscontri nella mitologia Greca, sono elaborati realistici, le cui scene sono cariche di dignità e di profondi sentimenti, a volte resi incombenti da una tenda rosso - sangue, su tutta la scena.
Brancolini costruisce opere dal titolo fiabesco, meditando la verità quotidiana con la memoria, ed imposta le sue espressioni culturali, a mio avviso, secondo le strutture compositive tipiche del Merisi. Ogni personaggio è studiato come elemento individuale, inserito nell’insieme in un vero e proprio collage su fondo azzurro o giallo, o neutro, attraversato dalla luce.
I personaggi sono disposti in una studiata ed attenta collocazione spaziale, ed i gesti, le smorfie ci aiutano nella chiara composizione delle sue opere, a volte complesse ma verosimilmente tutte affascinanti.
Il Brancolini è un meraviglioso artista che frequentemente sovverte la contraddizione morale ed esistenziale tra l’universo dolce e l’ispirato, come nella pittura di angeli, di demoni, o di madonne.
La sua iconografia sacra o pagana è di una chiarezza veramente strepitosa, e le sue rivelazioni segrete o dissacratorie sono etiche, ma senza pretese di moralità.
Egli possiede la capacità di presentarci i valori esplicativi della vita in senso realistico e nello stesso tempo allegorico.
Certi personaggi sono narcisisti senza riconoscersi tali; è qui’ che si configura l’abilità esecutiva dell’artista.
La sua pittura è una scrittura sincera, ma essenziale, e nasce dal profondo del suo Io per caricarsi del suo Ego poi, e forse anche del proprio Super Ego, perché alla fine di una sua opera noi reperiamo in essa una vera essenza di bellezza spirituale.
Brancolini appare anche un personaggio indifeso, perché mite e riflessivo, invece, se lo si frequenta e si analizzano le sue opere noi troviamo in esse essenze di percezioni profonde,  rivestite da attenzioni di un pensiero di strutture cariche di una coscienza libera, altamente sensitiva, e con profonde note di sensualità veridicidica, pregna di consapevolezza che dall’inconscio si estrinsecano  con una precisa ed affascinante poetica.
Edi ha avuto come maestro Tito Luigi a Venezia, e questi ha subito l’influenza di Leonardo e di Tiziano, la tradizione del realismo lombardo attraverso l’attenta osservazione della realtà.
L’innovazione radicale di Edi Brancolini consiste però, nell’aver intrapreso nel ruolo imposto, una via nuova. Chi guarda i suoi dipinti non è uno spettatore esterno, ma è testimone oculare, proiettata nel vivo di un’azione che si volge davanti a lui, e dico che lo riguarda direttamente.
C’è un piacere intellettuale osservare questa pittura; poi siamo presenti sulla scena, fra le luci, e le ansie, perché tutti gli episodi nuovi, sono fatti che ci coinvolgono nella vita sociale, culturale classica-contemporanea, religiosa o pagana.
Lo schermo che è in noi si apre, e ci ritroviamo, volenti o nolenti, spettatori coinvolti.
Per tale ragione le sue opere, veri capolavori di questo maestro di nuovi costumi umani, possono piacere o dare fastidio.
Le sue opere sono centrate sull’immortalità dei desideri passionali e sulla bellezza umana più profonda, perché la sua pittura ci richiama i classici ma agisce nel presente, ed i suoi personaggi siano essi scaturiti dai classici o dal contemporaneo più contemporaneo, ci colpiscono perché ci parlano.
Ogni suo dipinto è ben modellato dalla luce, mentre gli oggetti sono presentati nella verità quasi mimetica della materia.
L’eleganza dei colori e delle vesti dei suoi angeli o arcangeli o cherubini, appaiono essi pure stupiti di vivere in una eterna dimensione di luce, di colori accattivanti, di scenari estetici che dall’Eden ci portano nelle bellezze metaforiche della quotidianità.
 

-Locandina

-Pieghevole

-Comunicato Stampa

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