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Il Mugello Dipinto: Studi di paesaggio

Il Mugello Dipinto: Studi di paesaggio

Mostra Collettiva: I Giovani della Scuola di Tagliaferro Barberino
dal 17 aprile al 31 maggio 2004
Il Mugello Dipinto: Studi di paesaggio

Inaugurazione mostra Sabato 17 Aprile 2004 - ore 16.30

"La natura è bella e innocente, solo noi siamo empi e sciocchi e non vediamo che la vita è un paradiso! Perché basterebbe che noi volessimo capire, e subito avremmo il paradiso in tutta la sua bellezza, e allora ci abbracceremmo piangendo". E' a partire da questa riflessione dostoevskjiana che ci è dato di comprendere l'autentico spirito che ha alimentato questi giovani pittori nell'affrontare una delle più singolari esperienze artistiche di quest'ultimo periodo: la riscoperta e la rilettura del paesaggio en plein air, eleggendo il Mugello attuale a loro modello interpretativo, colto in due stagioni differenti ed opposte: l'inverno e l'estate, dando luogo a due esperienze pittoriche conseguenti, quali "Il Mugello disegnato" e "Il Mugello dipinto" (Studi di paesaggio). Un nuovo e coraggioso sodalizio estetico ha infatti visto, per due anni di seguito, impegnati nel Mugello, un gruppo internazionale di giovani pittori: Oscar Arena, Lorenzo Barbieri, Tarik Baber , Silvia Cardini, Andrea Cammarano, Chiara Crescioli, Leonardo Magnani, Luca Mauceri, Sandro Palmieri, Marianna Rosi ed altri, sotto la guida di uno dei loro insegnanti. Adriano Bimbi, titolare della Cattedra di Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze, la cui curiosità intellettuale, unita al desiderio di sperimentare nuove forme di comprensione della realtà che ci circonda, sono andate ben oltre il tempo e lo spazio delle normali lezioni accademiche. Ciò che ne è scaturito, sta dando vita ad un'interessantissima scuola pittorica in embrione: la scuola di Tagliaferro e Bilancino, dai due luoghi emblematici in cui è stata portata a compimento questa originale vicenda estetica.
La prima esperienza ha inteso riformulare una visione del paesaggio mugellano partendo prima di tutto dal disegno. Ed è tornata a farlo tornando a concentrare lo sguardo sul suo aspetto, durante la stagione più propizia a rivelarci la piena evidenza della trama segnica e ideativa che ne incide le strutture segrete. Durante la stagione più spoglia ed incisoria: l'inverno che profila contro cieli gelati l'ossatura dei boschi e delle colline, o fa emergere nella loro desolata nudità la presenza delle cose.

La seconda tappa del progetto "Il Mugello dipinto" si è prefissata invece di riaffrontare pittoricamente questo lembo di Toscana, attraverso un'immersione nell'estate all'apice della sua estiva gloria cromatica. Anche questa volta il gruppo dei giovani artisti è stato ospitato in uno degli edifici messi a disposizione dalle Amministrazioni Comunali di San Pietro a Sieve e di Barberino del Mugello e dove hanno potuto allestire un loro grande atélier di fortuna. Si è trattato in questo caso della grande "Tabaccaia di Cavallina", un grande edificio dismesso che un tempo era servito per l'essiccazione delle foglie di tabacco e che già esso stesso con la suggestione della sua struttura preindustriale ha costituito una fonte d'ispirazione pittorica tutt'altro che marginale.
Ma è stata soprattutto la reimmersione nell'en plein air a rendere così esaltante questa nuova esperienza col colore. Non si è trattato, beninteso, di una ricerca di sapore passatista, post-impressionistica, neonaturalistica o ispirata da sempre giustificate passioni ecologiste. Né ci si è posti dinnanzi allo spettacolo attuale di questo paesaggio soggiogati da quella nostalgia della pittura del "vero" che ha sempre visto l'immagine della terra toscana come protagonista: dal naturalismo ottocentesco alla pittura della "macchia", sino alle esperienze simboliste, dal plasticismo sino al lirismo individuale che ad esso si oppone. No, nel nostro caso, questa immersione nei colori del vero a noi più vicino è stata invece vissuta in una nuovissima forma di empatia esistenziale col mondo e le cose che ci circondano.
La mostra ospitata adesso nell'Area Museale di Ca' la Ghironda, non soltanto raccoglie i risultanti più interessanti di entrambe queste originali esperienze pittoriche, ma si propone anche di stabilire fra le istituzioni patrocinanti di questa importante iniziativa espositiva: La Fondazione di Ca' la Ghironda, I comuni di Zola Predosa, San Piero a Sieve, Barberino di Mugello, Comunità Montana Mugello, una sorta di gemellaggio estetico-culturale volto a valorizzare sempre meglio le risorse creative e la bellezza del Mugello e dei Colli Bolognesi.

Prof. Giuseppe Cordoni

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