Gente e Luoghi del Mugello: Studi di Figurazione
“Vengono qui presentati i risultati dell'ultima terza ricerca pittorica sul paesaggio effettuata dai giovani artisti dell'ormai consolidata scuola di Tagliaferro-Barberino, dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, sotto la guida dello scultore Adriano Bimbi e con la cura del critico Giuseppe Cordoni, in una suggestiva mostra dal titolo: “Gente e luoghi del Mugello – Studi di figurazione. Nelle due precedenti edizioni si era guardato al paesaggio con rinnovato interesse, cercando, di ricucire attraverso il disegno ed il colore, lo strappo doloroso fra uomo e ambiente eleggendo a paradigma di questa loro indagine estetica l'attuale contesto paesistico mugellano. Così, attraverso la struggente prova del Il Mugello disegnato, era stata la sofferenza del nudo esistere delle cose nella loro desolazione invernale ad essere interpretata come una metafora del loro abbandono, del raggelato mutismo che, non di rado, drammaticamente, è calato fra l'uomo e la natura; mentre la vivacità della ricerca cromatica che aveva caratterizzato quella del Mugello dipinto, era stata sperimentata come un'immersione nei colori del vero a noi più vicino. Utilizzando registri pittorici variegati e personalissimi, aveva dato luogo ad una sorta di nuovissima forma d'empatia esistenziale col mondo e con le cose che ci circondano.
Ciò che ancora mancava a questa loro così esaltante ed originale esperienza artistica e culturale era il ritorno ad un sistematico esercizio sulla figura, non certamente qui inteso nella sua più neutrale impostazione accademica, bensì come deliberata volontà di cogliere, proprio attraverso il ritratto, l'effigie più reale quanto inosservata, trascurata, smarrita o dimenticata della gente mugellana. E, assieme a lei, anche il profilo di quei luoghi da considerare, essi pure, quali soggetti molteplici del vivente, riconoscibili con un loro carattere inconfondibile nei tratti stessi di questo paesaggio.
Tornare a ritrarre volti e luoghi con la classica via della pittura esigeva, innanzi tutto, il recupero di una ben altra e più lieve e armoniosa nozione di tempo. Significava, ogni volta, esser disposti a misurarsi con un altro sconosciuto. Significava accorgersi che costui esiste, concentrare un'attenzione estrema su di lui, sorprendersi di come appare, senza mai accontentarsi di ciò che il primo aspetto suggerisce. Fermarsi ad osservarlo, contemplarlo, dialogare con la sua esistenza attraverso le forme ed il colore. E questa è stata l'ottica con cui questi giovani pittori italiani e stranieri sono andati incontro all'attuale universo umano e paesaggistico mugellano. Unica e benevolmente accolta è stata la loro provocazione di voler collocare nel centro storico di Barberino un gazebo con sotto due sedie: una per il pittore una per ogni passante disposto a lasciarsi “rappresentare”. Qui hanno così iniziato a comunicar con la gente, fissando sulla tela, come per gioco, a futura memoria l'effigie delle figure più singolari. Ancora una volta, andando per borghi e campagne, hanno scoperto scorci imprevedibili in cui la storia sedimenta in segreto le sue tracce, dove ancora è autentico lo stupore dei bambini e dove anziani appartati custodiscono a fatica un patrimonio di memorie vissute in attesa che qualcuno sia disposto ad ascoltarli”.
Dall'introduzione: GIUSEPPE CORDONI, Gente e luoghi del Mugello, Studi Di Figurazione, Il terzo percorso pittorico della Scuola Tagliaferro-Barberino, Bandecchi & Vivaldi Editore, 2004.
Inaugurazione mostra
Domenica 21 Novembre 2004 - ore 16.00
da Swiss Money - Dicembre 2004 (file PDF) "Enogastronomia e turismo a Ca' la Ghironda"