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I QUATTRO ELEMENTI: Fuoco Acqua Aria Terra - presso l'IsArt - Liceo Artistico Arcangeli

I QUATTRO ELEMENTI: Fuoco Acqua Aria Terra - presso l'IsArt - Liceo Artistico Arcangeli

Roberto Casadio, Nevio Bedeschi, Angelo Tassi e Rolando Gandolfi
dal 22 febbraio al 16 marzo 2019

I QUATTRO ELEMENTI: Fuoco Acqua Aria Terra

Artisti: Roberto Casadio, Nevio Bedeschi, Angelo Tassi, Rolando Gandolfi.

A cura di Vittorio Spampinato

Dal 22 febbraio al 16 marzo 2019 presso l'IsArt  Liceo Artistico Arcangeli - Centro Studi della Didattica delle Arti - Via Cartoleria, 9 – Bologna


Inaugurazione Venerdì 22 febbraio - Ore 18.00

Sarà presente dal 22 febbraio al 16 marzo 2019 presso IsArt Liceo Artistico Arcangeli, Centro Studi della Didattica delle Arti, Via Cartoleria, 9 – Bologna, la mostra di pittura di quattro artisti emiliano-romagnoli (Casadio-Bedeschi-Tassi-Gandolfi) dal titolo “I Quattro Elementi”, reduci dal successo che il progetto ha ottenuto dall’esposizione nel castello di Wewelsburg in Germania.

Una mostra d’arte che rappresenta un appuntamento dai contenuti culturali storici, simbolici ed evocativi finalizzati a costituire per gli allievi dell’IsArt (Liceo Artistico Arcangeli) un momento di ulteriore esperienza artistica di qualità nell’intenso percorso di apprendimento dell’arte pittorica e dei suoi riferimenti concettuali legati, nella circostanza, alla storia, ai luoghi e al soggetto ispiratore.

Questa mostra, nata per finalità celebrative, ha infatti la caratteristica di riunire più aspetti e che potranno costituire ampio momento di osservazione, riflessione e approfondimento: il Castello di Wewelsburg* (Germania) macchiato da un passaggio storico difficile seppur breve e riconducibile alla Seconda Guerra Mondiale, in occasione del 70’ Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, ha voluto celebrare questa ricorrenza con un progetto espositivo di “Arte e Natura” affinché si potesse universalmente affermare a distanza di 73 anni dalla fine della 2^ Guerra Mondiale e dalla caduta del Nazismo, in un luogo ideologico già teatro della negazione, il diritto alla Vita e alla Dignità dell’Uomo e del Creato.

Nel progetto artistico-espositivo il curatore della mostra Vittorio Spampinato, direttore di Ca’ la Ghironda (opera e Museo di Arte e Natura), ha coinvolto 4 artisti Emiliano-Romagnoli seguendo il tema dei “Quattro Elementi”, fulcro della vita e delle sostanze costituenti l’Universo, evocando il “Bello e l’Amore: il diritto di esistere in natura”. Roberto Casadio (FUOCO), Nevio Bedeschi (ACQUA), Angelo Tassi (ARIA) e Rolando Gandolfi (TERRA) espongono così 12 tele cadauno raffiguranti la loro espressione artistica dei 4 Elementi, rappresentando il tema considerato con intuizioni ed estetiche che richiamano la vita in ogni sua forma attraverso la natura, l’ambiente e la comunità sociale.

Le didascalie delle opere, tutte riviste e concettualizzate dagli artisti nel 2018, sono aforismi realizzati da Vittorio Spampinato, con interventi di Elena Gherardi, che richiamano sempre il concetto di libertà, di diritto alla vita e di bellezza a cui le opere si ispirano.

Il progetto espositivo è stato realizzato come progetto comunitario italo-tedesco in cooperazione con l’Associazione Freundeskreis Mantua e l’Associazione promotrice del Kreismuseum Wewelsburg.

Mostra a cura di Vittorio Spampinato.
Saggi ed interventi di Manfred Müller, Kirsten John-Stucke, Vittorio Spampinato, Laura Martinelli.

La mostra è patrocinata dalla Regione Emilia Romagna, dalla Città Metropolitana di Bologna, dal Comune di Zola Predosa, dall’IsArt – Liceo Artistico Arcangeli, dalla Fondazione di Ca’ la Ghironda, dall’Associazione Freundeskreis Mantua e dall’Associazione promotrice del Kreismuseum Wewelsburg.

La mostra presso il Kreismuseum è stata realizzata con il gentile contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Paderborn-Detmold per il Circondario di Paderborn, dell’Associazione promotrice del Circondario dei Musei di Wewelsburg senza fini di lucro e dell’Associazione Amici di Mantova senza fini di lucro.

In occasione della mostra è stato realizzato un libro-catalogo a cura di Vittorio Spampinato in lingua tedesca e italiana edito da Confine Editore.

 

*CENNI:

Il Castello di Wewelsburg, già teatro degli orrori nazisti e quartier generale dei Gerarchi delle SS durante la Seconda Guerra Mondiale, è oggi un museo d’arte della Memoria degli Orrori delle SS “affinché ciò non si ripeta” ed è, altresì, luogo di convegni, mostre e di esposizioni d’arte. Un passato glorioso, quella di un castello del ‘600, testimonianza del vanto prussiano e culla della civiltà centro europea dal XVII al XIX sec. che attraversa una parentesi storica buia e terribile per i dodici, nefasti anni di presenza e di dominio della politica e degli orrori nazisti in quanto diventa di proprietà del Gerarca Heirich Himmler, capo delle SS e quindi teatro e luogo d’incontro dei vertici della polizia Nazionalsocialista.

“…la direzione del progetto delle SS in Wewelsburg fu strettamente collegato con l’ascesa delle SS alla più potente e criminale organizzazione del Terzo Reich. Più Himmler e le sue SS divennero potenti nel Reich, più il ruolo di Wewelsburg, in quanto carismatico luogo d’incontro, divenne centrale (…) un centro ideologico dell’organizzazione criminale SS durato 12 anni, che spesso fa passare inosservato il resto dei suoi 400 anni di storia…” (Kirsten John-Stucke, Direttrice del Circondario Museale di Wewelsburg).

 

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