Spazio Atelier

CUZZERI CLAUDIA

Nata a Bologna nel 1963, dove vive e lavora, è laureata in Scienze Naturali all’Università di Bologna e successivamente in Scienze Biologiche a Modena.
Oggi, complice la sua preparazione naturalistico-scientifica, si dedica al modellato di animali fantastici.
Nei primi anni di attività artistica si è interessata alla tradizione presepiale Bolognese.

Alcune tra le più recenti esposizioni personali e colletive:

Museo “Ulisse Aldrovandi”, Palazzo Poggi, Bologna;
Oratorio di Santa Cecilia, Bologna;
Chiesa di San Domenico, Bologna;
Chiesa di Santa Caterina, Bologna;
Chiesa di San Giacomo Maggiore, Bologna;
“Gli animali mostruosi di Ulisse Aldrovandi”, Museo di Anatomia Comparata, Università di Bologna, Bologna;
Museo Cappellini, Bologna;
“Arte e natura”, Museo Zoologico, Università di Bologna, Bologna;
Centro Artistico Ferrarese, Ferrara;
Galleria d’Arte De Marchi, Bologna;
Galleria Famarina Arte, San Lazzaro di Savena, Bologna;
Galleria Caldarese, Bologna;
Galleria d’Arte Moderna Alba, Ferrara;
Circolo Artistico Bolognese, Bologna.

Recensioni e testi critici


Claudia Cuzzeri e il drago di Bologna

Le piccole, ma non sempre, sculture in terra cotta di draghi, che Claudia Cuzzeri presenta oggi in questo atelier, dove i sogni, e i miraggi, sono stati sempre un po’ di casa, butta sul tappeto un problema più complesso di quanto possa a prima vista sembrare. Difatti, come spiegare che all’alba della rivoluzione scientifica, degli illustri naturalisti dell’epoca, primo tra tutti Ulisse Aldrovandi, proclamando di voler descrivere soltanto quello che avevano veduto, testimoniando per la verità, dessero per certa l’esistenza dei draghi, e ne fornissero addirittura delle immagini? Quel drago, bipes et apterus, che venne rinvenuto nei campi del bolognese e che suggerì al podestà Fontana di convocare gli scienziati perché lo esaminassero, che cosa era veramente? Un sogno che aveva sconfinato nella veglia? Un’allucinazione collettiva? Ulisse Aldrovandi, nel suo libro sui draghi, ci fornisce una prova della sua esistenza con un’immagine, la stessa che Claudia Cuzzeri presenta, ingigantita, e sotto forma di scultura, al centro di questa rassegna di creature prodigiose. La sua mostra può servire a far capire come l’oggettività scientifica abbia dovuto fare molta strada per affermarsi, e anche oggi c’è chi dice di aver visto il serpente di mare, oppure un dinosauro superstite nelle foreste dell’Amazzonia, o ancora esiste chi spergiura sul mostro di Loch-Ness. Il fatto è che l’uomo, non si è mai accontentato, e non si accontenta neppure oggi, di quel che c’è. La realtà, a quanto sembra, gli sta stretta. Demiurgo dell’immaginazione, continua a interpolare il mondo con i propri sogni.



Giorgio Celli

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