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Bentivoglio, Bugani, Marchetti - Arte e Natura

Bentivoglio, Bugani, Marchetti - Arte e Natura

dal 27 novembre al 17 dicembre 2005
Bentivoglio, Bugani, Marchetti - Arte e Natura Bentivoglio, Bugani, Marchetti - Arte e Natura Bentivoglio, Bugani, Marchetti - Arte e Natura

Credo che questa mostra rientri nel ciclo di “Arte e Natura” anche se una gran parte dei soggetti ritratti non sono animali, non alberi ma esseri umani e le loro attività, perché nel termine natura bisogna comprendere anche l’uomo: anche egli ne fa parte e in essa si esprime attraverso la cultura che è una delle sue attività specifiche non diversa da quelle delle singole specie di animali. Quella dei castori è di costruire delle dighe, quella delle termiti è di fare dei grandi termitari, quella delle api di costruire favi, ecc. L’uomo produce cultura attraverso nozioni trasmesse non per via genetica ma di padre in figlio, di generazione in generazione e lo fa producendo, anche, un’attività che negli animali è solo accennata e che è l’attività estetica.
La fotografia è un’arte recente: non ha alle spalle più di un secolo e mezzo di storia, ed è nata come arte visiva affiancata alla pittura nei confronti della quale inizialmente si era posta con una certa rivalità: era più bravo il pittore o il fotografo a ritrarre la realtà circostante? Si potrebbe rispondere che, apparentemente, è più facile fare un clic che ritrarre un volto, in realtà, con il tempo, si è capito che essere fotografo non vuol dire solo scattare un click ma significa proiettare nell’immagine che si è scelto di riprodurre anche il proprio mondo interno, la propria psicologia ed emozionalità dirette da un efficace supporto tecnologico e da un tocco di maestria. Ogni fotografia ha dietro una scelta ben precisa di soggetti, spazi, tempi, luce, carta da stampare… Quindi un procedimento simile a quello che segue un pittore quando ritrae. Non ci troviamo di fronte ad un’espressione tecnologica da una parte e ad una artistica dall’altra ma a due arti distinte ma accomunate dalla stessa necessaria preparazione e studio.
Negli ultimi 30 anni la fotografia ha sicuramente occupato un ruolo importante e di grande diffusione anche a causa del fenomeno di scomparsa di gran parte del passato del nostro pianeta che vede da un lato specie intere di animali che stanno scomparendo minacciati dall’estinzione, dall’altro civiltà, anch’esse a rischio di scomparsa, inghiottite e/o appiattite dalla globalizzazione, che ne livella gli usi e i costumi, le tradizioni e le usanze. Ecco che le fotografie diventano allora memoria di ciò che è stato e potrebbe non esserci più, testimonianza di un’operazione di etnografia ed etologia insieme in quello che potremmo chiamare il museo del futuro del mondo.
Trovo questa mostra ispirata da una grande bravura e capacità tecnica oltre che di infondere sensazioni forti ed emozioni a tinte calde in chi osserva queste opere. Se dovessi esprimere un’opinione sui tre artisti oggi in esposizione direi che mentre Milko Marchetti tende a rendere la fotografia più simile alla pittura immortalando gli animali come fossero soggetti di un dipinto, Fulvio Bugani e Franco Bentivoglio tendono, invece, a imprimere sulla pellicola la realtà scelta così com’è, nella sua nitidezza e lividezza di colori e forme, senza arrotondamenti, cruda e vera come è realmente. Marchetti è forse più pittore, Bugani e Bentivoglio più fotografi.

Tratto dalla presentazione del Professor Giorgio Celli tenuta in occasione dell’inaugurazione della mostra
(27 novembre 2005)







Locandina della mostra

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