Museo
Il classicismo a Zola Predosa

Il classicismo a Zola Predosa

dal 27 dicembre 2006 al 26 febbraio 2007

Quattro opere per quattro artisti, quattro protagonisti della storia dell’arte mondiale, tre bolognesi e un fiammingo, per declinare ognuno a suo modo il concetto di classico e classicità. Perché il Centro Culturale di Cà la Ghironda non è solo arte contemporanea. Cresce infatti anche la sezione “antica” della Collezione, come dimostrano alcune delle opere qui esposte per la prima volta in occasione delle feste natalizie 2006.
Francesco Francia, Guido Reni, Francesco Barbieri detto il Guercino e Jan Van Kessel. Quattro personalità distanti unite da un ideale filo rosso.
Il primo rilegge gli antichi con la splendida “Lucrezia Romana” alla luce della riscoperta che ne fece il primo Rinascimento. E’ indubbiamente lui l’artista di punta della rinascita cittadina bentivolesca che portò, seppur per un breve periodo, Bologna a rivaleggiare artisticamente con la Firenze medicea. Ma la classicità è qualcosa di non circoscrivibile, soprattutto in Italia, una categoria atemporale che sempre serpeggia sottopelle anche quando a prima vista non si vede e che riemerge periodicamente. Riemerge nel ‘600 proprio a Bologna grazie alla gloriosa Scuola dei Carracci della quale Guido Reni da un lato e il Guercino dall’altro possono essere considerati i due allievi migliori, uguali e contrari, capaci forse di superare perfino i maestri nei loro esiti più elevati.
Nella Maddalena dell’uno, bellissimo dipinto su rame, e nella possente testa di profeta dell’altro, si esprime tuttta quella dualità archetipa tra regione e sentimento, linea e colore, corpo e spirito che li incarna, li divide e nello stesso tempo li unisce.
Infine un fiammingo, a loro contemporaneo, Jan Van Kessel, pittore nato ad Amsterdam, erede diretto della tradizione risalente a Peter Bruguel il Vecchio, degno rappresentante di una terra, le Fiandre, che hanno de sempre conteso all’Italia lo scettro di regina delle arti.
Un percorso inedito e suggestivo, parziale eppur capace di gettare una traccia che sicuramente offre eventuali spunti di approfondimento e riflessione, a Cà la Ghironda, dal 26 dicembre 2006.

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