Spazio Atelier

STRADA PIERO

Ravenna, 1932

Piero Strada nasce a Ravenna il 21 dicembre 1932 nel Borgo di San Rocco.
In quel borgo tutti sono operai e braccianti e Piero viene mandato dal padre, nel tempo libero e durante le vacanze, nell’ officina- fonderia Roncuzzi.
Nel ‘45 inizia a lavorare presso un meccanico di biciclette e lì impara a saldare con il gasometro a carburo.
Parte militare in marina, ma avendo avuto a che fare con la legge per la partecipazione a scioperi operai, viene messo su una nave in disarmo. A bordo c’era ancora la biblioteca, così molto del suo tempo lo passa a leggere, incuriosito da quella cultura con cui non si era potuto confrontare.
Al ritorno lavora presso l’Officina Beltrami dove impara il mestiere del battilastra e si perfeziona come saldatore.
Nel ‘57 aiuta un fabbro che aveva avuto dal comune l’appalto per il restauro delle edicole sacre di Ravenna. Questa esperienza lo lega in un modo indissolubile all’arte. Saldando ricci e foglie in ferro battuto, restaura anche vecchi Cristi, dando, dove può, nuovi movimenti alle opere. Negli anni ‘60 frequenta i corsi dell’Istituto Professionale per il disegno e la pittura di Ravenna sotto la guida del prof. Verdicchi.
Seguono per Piero Strada anni di formazione e di confronto con vari artisti ravennati e non, incontri presso le gallerie e a casa di artisti, in quel clima di nuova creatività legata al ‘68.
Inizialmente, partendo dai temi della vita quotidiana, crea degli sbalzi su lastra di ferro, dopodichè usa il ferro pieno utilizzando l’elettrodo per aggiungere materia. Parallelamente sperimenta la lamiera, che taglia e avvolge al sasso creando i personaggi che decora con l’elettrodo, ottenendo effetti di granulazione e in anni successivi bulina con segni come fossero primitivi tatuaggi. A partire dagli anni ’90 quest’ultima tecnica sarà quella definitiva. L’esperienza a Chartres nel ’95 con il contatto con le vetrate delle cattedrali gotiche, lo porta ad inserire il vetro nelle sue opere.
Piero Strada continua il suo percorso con la curiosità di un bambino e lo spirito di libertà di un adulto, che non si fa imbrigliare dalle necessità di una moda o dalle finalità artistico-economiche di un gallerista. Questa libertà gli permette di cogliere, nelle relazioni con gli artisti di tutto il mondo, ma anche con gli strani personaggi della vita quotidiana, un continuo e rinnovato stimolo verso sempre nuove realizzazioni.

Alcune tra le mostre più recenti:
1998 Villa Mazzacorati, Bologna
1998 S. Agata Progetto Leopardi, Ravenna
1999 Museo Civico di Treviglio (Bergamo)
1999 L'antica via del Ferro, Galeata (Forlì-Cesena)
1999 Castello Estense, Mesola (Ferrara)
2000 Scuola Don Minzoni, Ravenna
2001 Vicolo degli Ariani, Ravenna
2005 Galleria Atrebates, Dozza (Bologna)
2006 Ragone Ca Puglioli, Ravenna
2006 Rocca Imperiale, Cosenza
 

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